In Friuli la vitivinicultura è ricca di tradizioni, cultura, i vigneti friulani sono coperti per il 54% da uve a bacca bianca e per il restante 46% a bacca nera.
Il Friuli-Venezia Giulia è famoso in tutto il mondo per i suoi vini bianchi, strutturati e profumati, ma sarebbe riduttivo non considerare anche i vini rossi, rispetto ai quali questa regione si sta dimostrando sempre più vocata e competitiva, con la riscoperta di grandissimi vitigni a bacca rossa come il pignolo, lo schioppettino e il refosco dal peduncolo rosso.
La moderna viticultura ebbe i natali in regione già dalla metà dell'800 con l'introduzione di pregiate varietà di uve da vino francesi e tedesche, salvaguardando alcune varietà tradizionali più rinomate, coltivate ancora con successo, come il tocai friulano, il verduzzo friulano, la ribolla gialla, il refosco del penduncolo rosso e il picolit. Il terreno caratterizza maggiormente la vitivinicoltura del Carso triestino ed è utilizzato per produrre un vino di antica fama, sempre molto ricco di acidità.
Udine e Gorizia sono le province che più rappresentano l'enologia friulana, tra le zone vitivinicole, la zona pianeggiante comprende la DOC Friuli-Grave, con la maggiore estenzione e oltre il 54% della produzione di qualità della regione, la zona e tra Pordenone e Udine e comprende le colline occidentali tra il Livenza ed il Tagliamento. La zona collinare della quale fanno parte le DOC Colli Orientali del Friuli e Collio, va da Tercento a Gorizia, per proseguire oltre frontiera. La zona carsica, o della DOC Carso, è rappresentata dalle alture che delimitano la pianura friulana a sud-est, da Gàbria in provincia di Gorizia, fino a ragiungere il confine nord-est con la Slovenia, in territorio triestino. I vigneti dalla zona della DOC Friuli-Isonzo si trovano in provincia di Gorizia. La zona del litorale, che comprende le DOC Friuli-Latisana e Friuli- Aquileia, l'ultima nata la zona della DOC Friuli-Annia e in fine la zona DOC interregionale Lison-Pramaggiore.
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