Il Piemonte è una delle grandi regioni vitivinicole italiane; 51.437 ha di vigneti e oltre 30.000 aziende, la coltivazione della vite è praticata essenzialmente in collina (93%) ,la resa è mediamente contenuta entro le 8t/ha.
I vitigni più coltivati sono
- a bacca rossa, che ricoprono circa il 68% dei terreni vitati, tra i quali si possono ricordare barbera, dolcetto, nebbiolo, fresia, brachetto e grignolino;
- a bacca bianca, che sono il 32% della produzione, si trovano, nell'ordine, moscato bianco, cortese, manzoni bianco, chardonnay ed arneis, anche se convivono diverse varietà coltivate da centinaia d'anni, come pelaverga, erbaluce, favorita e alcune malvasie.
La maggior parte dei vini piemontesi si fregia della DOC e della DOCG e molti di questi sono ottenuti dal vitigno nebbiolo, come Barolo, Barbaresco, Gattinara, Ghemme, Nebbiolo d'Alba, Bramaterra, Lessona, Boca, Carema, Fara, Roero e Sizzano. Il vitigno nebbiolo, principe dell'enologia piemontese, con acini piccoli e molto fitti, e molto sensibile anche a minime differenze di terreno e clima, e da quindi vini sostanzialmente diversi nelle varie zone, seppur sempre di gran levatura.
Non meno significativa e la posizione del Barbera, ormai presenti in tutte le enoteche e nelle carte dei vini dei ristoranti più prestigiosi, cosi come sempre più autoritaria si fa la presenza del Dolcetto, con varietà di caratteri legati alle diverse tipologie, da non dimenticare è poi il Moscato d'Asti.
Le zone di maggiore interesse vitivinicolo sono nove: le Colline novaresi e Vercellesi, il Canavese, le zone delle Colline Torinesi, il Monferrato che si divide in 3 sottozone l'astigiano, il casalese e l' Alto Monferrato, le Colline Tortonesi, la zona del Roero, le Langhe e i Colli Tortonesi.
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