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Nel Molise il vino ha una tradizione che risale ai Sanniti e ai Romani, i quali vi introdussero la coltivazione della vite. I metodi di produzione sono quelli tramandati da una generazione all'altra nell'Appennino meridionale, sempre legati ai valori del mondo contadino.

In questa regione sono dedicati alla coltivazione della vite circa 8000 ettari, di cui la maggior parte nel territorio del Basso Molise. Le vigne si trovano quasi esclusivamente in montagna e collina e dato, molto particolare, su 136 comuni della regione , 96 hanno caratteristiche di alta collina adatte alla coltura viticola, grazie ai terreni subappeninici ed al clima ideale.

Tra i vitigni a bacca rossa che si esprimono al meglio anche ad un altitudine di 500 m slm abbiamo il Montepulciano, sangiovese, merlot, cabernet sauvignon, aglianico, ciliegiolo, barbera ed il vitigno autoctono Tintilia, che viene coltivato con ottimi risultati anche ad altezze superiori ai 500 m slm.

Tra quelli a bacca bianca, coltivati anche a quote superiori ai 500m slm troviamo principalmente trebbiano, malvasia, chardonnay, bombino, falangina, moscato, pinot grigio e bianco, sauvignon.

Un cenno particolare va dedicato al vitigno autoctono Tintilia, che sta riscuotendo un grande successo sia in Italia che all’estero. Questo vitigno fa parte del gruppo ampelografico delle "Tintorie" (varietà con bacca a succo buccia molto colorata). Nel linguaggio molisano è anche detta "Tintiglia" o "Tentiglia" data la peculiarietà di quest'uva di macchiare (tentiglia= tingere) di rosso scuro qualsiasi indumento. Qualcuno aveva avanzato l’ipotesi che la Tintilia potesse essere lo pseudonimo della varietà sarda conosciuta come “Bovale Sardo o Bovale Grande”, ma i risultati dell’analisi genetica sono stati hanno smentito questa ipotesi riconoscendo a questo vitigno la sua autenticità.

La qualità del vitigno Tintilia fu riconosciuta ufficialmente già nel 1900, quando la mostra vinicola di Parigi premiò il Sannio Rosso - vino molisano ricavato da uve Tintilia in purezza - con la medaglia d'oro.

Sotto il profilo tecnico possiamo descrivere la Tintilia come un vitigno di media vigoria e produttività bassa, grappolo spargolo, buccia consistente di colore nero-bluastro e raccolta tardiva. Il vino che ne deriva presenta colore rosso rubino intenso, al naso rivela sentori fruttati con note speziate, in bocca è caldo con tannini più o meno evidenti a seconda del periodo di invecchiamento. L’acidità è sostenuta, poiché il vitigno è coltivato a quote abbastanza elevate.

 

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