La coltura della vite nelle Marche inizia con la colonizzazione dei Greci siracusani all'inizio del IV secolo a.C., questi imbarcavano il vino destinato alla Grecia in anfore di argilla, la cui forma, molti secoli più tardi ispirò la bottiglia che ha reso famoso il Verdicchio.
Un altro vitigno, questa volta a bacca rossa, che sta riscuotendo un ampio consenso è la lacrima.
Del territorio, in prevalenza collinare, sono dedicati alla coltivazione della vite circa 19000 ettari dove prevale leggermente la produzione di uve a bacca bianca.
Tra i vitigni a bacca bianca ricordiamo ovviamente il verdicchio e poi trebbiano toscano, albanella, bianchello. Mentre tra quelli a bacca nera abbiamo sangiovese, montepulciano, lacrima, vernaccia nera, ciliegelo e pinot nero.
Diverse sono le zone di produzione del vino che consentono di ottenere prodotti in cui si esprimo tutte le peculiarità territoriali, queste sono: i Colli Pesaresi e del Metauro, i Castelli di Jesi, il Conero e rosso Conero, l'alta Valle Camerina, Serrapetrona, Colli Maceratesi, i Colli di Tronto, il Piceno ed il Falerio.
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